Le origini

 

 

 

 

 

 

 

 

La casa del Lavoratore di Bussecchio - 1947

Nell' immediato dopoguerra nei giovani appassionati di teatro di Bussecchio cresce la voglia di stare insieme, di salire su un palcoscenico e provare emozioni nuove.

Nasce così il  "G.A.D. ENAL ARTE E LAVORO" che ottiene il suo primo successo rappresentando "La maestrina" di Niccodemi. L'esordio avviene all'inizio del 1948 nella sala del nuovo circolo. E' fatta, il fuoco della recitazione è acceso e non sarà facile spegnerlo.

Da quel momento vengono messi in cantiere, con regolarità annuale, nuovi lavori come: "Una lampada alla finestra"('48), "Il piacere dell'onestà"('49), "Luce che torna"('50), "Terra lontana"('51), "I fucili di madre Carrar"('52), "I martiri di Belfiore"('52), "Anime torbide"('53), "Erano tutti miei figli"('54) rappresentati anche in teatri e sale del circondario. (Ad un certo punto si decide di inserire, al termine di ogni rappresentazione, un atto unico in farsa ("Agenzia investigativa Occhio di lince", "I ladri", "Un difficile affare"...)

Nel 1954 ci fu la prematura scomparsa di Nino Tampellini, un membro del gruppo, alla cui memoria venne presto intitolata la Compagnia che divenne pertanto: "G.A.D. NINO TAMPELLINI Enal Bussecchio".

Le recite in lingua proseguirono fino al 1955, quindi la decisione che determinò una drastica svolta: il teatro in lingua venne abbandonato e ci si buttò a corpo morto nelle braccia del teatro dialettale romagnolo ("L'è ora ad smetar ad ciacarê in pônta ad furzèna"). Nel 1956 il debutto de "La camisa dla Madona", seguita nei successivi anni da "Cla bëla famiulèna" (1957) e "Se ognôn badess a cà su" (1958), sancisce la nascita di quella che in futuro diverrà "La Cumpagnì dla Zercia". Agli inizi degli anni '60 una serie di circostanze ostacola la preparazione della nuova commedia ed il G.A.D. Nino Tampellini Enal Bussecchio si ferma temporaneamente, ma il fuoco non si spegne e nel 1981 ricomincerà ad ardere più vigoroso che mai.

Via Cerchia - fine anni '40

Le foto-->

Terra lontana          Anime torbide       Erano tutti miei figli